TRA MEDIOEVO ED ETA' MODERNA IL QUADRO STORICO
UMANESIMO E RINASCIMENTO
Dal Medioevo all'età moderna
Il passaggio dal Medioevo all'età moderna è stato in un certo senso sfumato. Alcuni hanno indagato quel passaggio carico di fondamentali riferimenti per la civiltà europea leggendo in chiave di dissolvenza lenta e laboriosa, nella quale le permanenze avrebbero resistito tenacemente, mettendo in ombra i fattori della discontinuità, altri hanno sottolineato le distanze, evidenziando lo stacco netto consumatosi a loro avviso tra i sec. XIV - XV, uno stacco di civiltà, di modi di produrre, di sistemi politici, cioè a dire di contenuti essenzziali dell'esperienza umana. Per i primi, il Medioevo si protese fino al Cinquecento e oltre, mentre per i secondi va tenuto all'incirca nei limiti temporali classici, la seconda metà del Quattrocento, collegandoli a eventi simbolici, quali la caduta di Costantinopoli in mano turca ( nel 1453) o la <<scoperta>> dell'America da parte di Colombo (nel 1492).
Tra il tramonto del Medioevo e l'alba dell'età moderna si incuneano alcune categorie storiografiche che per loro natura definiscono adeguatamente sia le eredità del tempo trascorso sia le avvisaglie della nuova identità europea.
Tra il tramonto del Medioevo e l'alba dell'età moderna si incuneano alcune categorie storiografiche che per loro natura definiscono adeguatamente sia le eredità del tempo trascorso sia le avvisaglie della nuova identità europea.
Cristoforo Colombo
Il concetto di umanesimo
Una di queste avvisaglie è l'Umanesimo, termine che indica l'atteggimaento culturale di un periodo in cui si avverte fortemente la differenza del proprio tempo rispetto al passato, percepito negativaamente, insieme con la volontà di costruire un patrimonio culturale nuovo. Movimento culturale che, sorto in Italia e propagatosi a tutta l'Europa latina, propugnava un rinnovamento della cultura basato su una maggior conoscenza del mondo classico greco - latino, l'Umanesimo portava modelli culturali critici verso la società che poneva Dio al centro del proprio sistema, dominata dal pensiero teologico, in cui la religione rispondeva a un disegno teocratico di lunga tradizione; e lo faceva riscoprendo la lezione della filologia, dagli studi classici, del pensiero precristiano o non - cristiano. Tali riferimenti divenivano le basi su cui fondare una propria civiltà, secolare, laica, razionale. La riscoperta filologia del passato poteva avere esiti molto distanti l'uno dall'altro, ossia sfocaire in radicali atteggiamenti critici verso la Chiesa esplorando tutte le idee della cultura pagana oppure confluire in un umanesimo cristiano, che tentava di conciliare ragione e fedee accettava comunque di piegare la ragione al magistero ultimo della Chiesa.
La nuova dignità dell'uomo
La storia dell'Umanesimo, fa risalire le sue origini al tempo di Petrarca e Boccaccio, e unisce la generazione di Poggio Bracciolini, Flavio Biondo, Leonardo Bruni e quella di Pico della Mirandola e di Poliziano vissuti nella seconda metà del Quattrocento e partecipa dell'ascesa dei Medici a Firenze. Nel contesto della cultura umanistica germogliavano istanze di rinnovamento religioso che trovarono un esponente in Erardo da Rotterdam: i suoi rafforzati studi sulla cultura antica si legavano con la proposta di riformare i costumi della Chiesa, al fine di ricercare un cristianesimo depurato dalla mediazione teologica e riportato a un nucleo di purezza evangelica.
Pico della Mirandola
Giovanni Boccaccio
L'umanesimo civile
<<Umanesimo civile>>, una forma di cultura radicata nelle esperienze politiche dei comuni italiani fra la fine del Trecento e l'inzio del Quattrocento che identificava nuovi modelli di vita politica ispirati alle più alte espressioni della civiltà urbana, a Venezia e a Firenze. L'enfasi data dalla filiazione della cultura umana dagli spazi urbani più sviluppati in campo non sol economico ma anche civile e politico aprì un orizzonte di analisi che si spostava dall'Italia all'Europa, in particolare in Inghilterra, dove i modelli repubblicani praticati o elaborati in alcune città - stato, ancora esemplarmente Firenze, venivano riletti e utilizzati in cchiave di libertà civili da propugnare per frenare l'assolutismo monarchico.
Il rapporto tra Umanesimo e Rinascimento
Si affrontava anche il rapporto tra Umanesimo e Rinascimento: quest'ultima categoria, ha ormai una sua storia consolidata in cui contano certamente gli aspetti legati alla rinascita delle scienze e delle arti, ma ancor più le valenze ccomplessive di unaa cultura letta in termini di civiltà. La fioritura delle arti, la raffinatezza della vita intellettuale, le rinnovate concezioni dell'uomo e della sua vicenda storica che connotano il Rinascimento propongono all'Europa una diversa identità che poggia sulla fiducia della ragione umana capace di risalire alle fonti antiche della coscienza e di individuare attraverso queste nuovi percorsi filosofici e politici nei qual si afferma la preminenza dell'uomo, misura e referente della storia. Gli ideali del Rinascimento, trovano accoglienza nelle raffinate corti degli stati signorili, nei centri mercantili della Francia, per poi diffondersi a Parigi e nelle libere città del sud della Germania, nella ricca Borgogna dei Valois, nelle università inglesi ai temp di Enrico VIII. L'humus rinascimentale circola ancora nell'Europa cinquecentesca; tanto nelle corti dei nascenti Stati moderni quanto nelle città dello sviluppo borghese e mercantile.
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