lunedì 2 luglio 2018

La tortura. Il Diavolo in corpo: da donna a strega

LA TORTURA

Il Diavolo in corpo: da donna a strega


Il culmine della demonizzazione del sesso e della donna come origine di ogni peccato coincide con l'inizio dell'era moderna, e s'inserisce  in un clima generale di ossessioni e fobie nei confronti del <<diverso>>: l'omosessuale, il povero, lo zingaro, il vagabondo, l'indemoniato, l'eretico. E' questo un periodo attraversato da grandi paure collettive, che culiminano nella ricerca di bersagli per esorcizzare la paura, di capri espiatori, uno dei quaili è sicuramente, il <<movimento>> organizzato delle streghe. 
Delumeau: <<L'inquisizione orientò le sue terribili richieste in due grandi direzioni: da una parte verso capri epiatori che tutti conoscevano, almeno di nome: eretico, streghe, Turchi, Ebrei eccetera, dall'altra verso ciascun cristiano, in entrambi i campi interveniva Satana e ciascun uomo poteva, se non stava in guardia, diventare un agente del demonio. Ne deriva la necessità di una certa paura di se stessi: quest'invito autoritario all'introspezione finì, in casi particolari, per condurre a situazioni nevrotiche. Provare paura di se stessi significava, avere paura di Satana; ma Satana è meno forte di Dio: quindi i direttori di coscienza, in Occidente, mettendo in opera una pedagogia d'urto, si sforzano di sostituire le paure teologiche alla grave angoscia collettiva risultante dall'acumulo di stress. Essi designarono le minacce essenziali, cioè quelle che parevano loro tali, relativamente alla loro formazione religiosa e al potere che possedevano nella società>>. 
Un fenomeno di tale portata, non è facolmente inquadrabile, né semplicisticamente descrivibile, poiché coinvolge aspetti non solamente storico antropologici, ma economici, politici, medico-sanitari, teologici ed ecclesiastici. Possiamo notare come fosse costante l'accanito riferimento, da parte di teologi a presunte streghe, accusate di cercare o sottostare a copule disordinate con i demoni e di partecipare al sabba. 
Se consideriamo la tipologia classica della strega, quella di una donna estremamente povera, ovviamente analfabeta, appartenente al mondo rurale, a volte vecchia, vedova, o comunque sola, portatrice di un sapere iatromedico che l'avvicina alla figura dei moderni erboristi, con mansioni anche di guaritrice e di ostetrica, è abbastanza facile ipotizzare, un permanente stato pseudo allucinatorio delle streghe, dovuto ad insufficiente ed errata alimentazione: <<Erbe dagli effetti sconvolgenti, tecniche allucinogene diffuse, manipolazioni oniropoietiche, fantasie sovreccitate da miti, tabulazioni, racconti densi di mirabilia: viaggi del sovrannaturale, cosmografie fantastiche, paesi e reami costruiti con lo stesso tessuto di cui sono fatti i sogni, il paradiso deliziano, cuccagna e le isole della beatitudine; fantasie visionarie, allucinazioni millenaristiche, affabulazioni religiose e balbettamenti demenziali; la sublimazione dell'idiota e il rispetto-terrore per il demente; stregonesche distillazioni di erbe dai poteri strani, filtri e incantesimi; folletti e licantropi, iguane, fate e regine del giuoco, Morgana e Magloria, la Regina Maab, Arlecchino e la sua masnada, gli incubi e i succubi, incantatori, maghi e indovini, la memoria nostalgica dell'orgia collettiva e del banchetto sabbatico; l'antropofagia e il vampirismo, il volo notturno e i congressi delle streghe: l'immaginario collettivo demoniaco e notturno delle generazioni dell'età preindustriale nasce dal mondo della fame, della frustrazione come compensazione illusionistica dell'alienazione esistenziale. La droga più effiicace e sconvolgente, più amara e feroce, è sempre stata la fame, produttrice di insondabili scompensi psichici e immaginativi: da questa allucinazione forzata sono scaturiti i sogni aggiuntivi e tridimensionali compensativi della miseria della quotidianità, dello squallore della ragionee degli oltraggicontinui perpetrati su esistenze miserabili e personalità infantili, dalla morbilità psichiica a tendenza convuulsiva e isteroide, tipiche di una società schiacciata dal peso degli status piramidali, immodificabili per legge divina e volontà regale>>. 
Secondo gli studi psicoanalitici di T. Szasz (Milano 1972) e P. Picca (Roma 1937), uno scatenarsi della libido repressa portava le streghe a confessare, più spesso con l'ausilio della tortura, crimini sessuali avvenuti solamente nella loro fantasia. Il sabba è il luogo nel quale la donnapuò sentirsi non più un essere inferiore, ma protagonista: come scrive Luida Muraro, la strega, quindi la donna, si sente finalmente <<Signora del gioco>>, può cioè dare sfogo alle sue pulsioni e abbandonari a estasi dionisiache e liberatorie.  
La paura per questo aspetto libertario del sabba è tale che gli inquisitori, fermano in modo che a noi pare ossessivo la loro attenzione sui rapporti sessuali delle streghe: la frequenza, la modalità, la durata, il luogo, il tipo di fallo del diavolo, la consistenza e temperatura dello sperma sono oggetto di attenta disamina. Una volta stabilita una griglia di domande-chiave, la tortura è un metodo infallibile per ottenere confessioni. Jean Delumeau, nel suo saggio La paura in occidente riporta la testimonianza del gesuita von Spee che, nella sua opera Cautio criminalis, sostiene: <<La tortura riempie la nostra terra di germania di streghe e vi fa apparire una cattiveria inaudita, e non solo la Germania, ma ogni nazione ne fa uso. Se non abbiamo dichiarato di essere tutti stregoni dipende dal fatto che non siamo stati torturati>>. 
Il ricorso alla tortura in materia di stregoneria era giustificato, anche dalla presenza del bollo demoniaco. Si credeva che Satana imprimesse, sul corpo dei propri adoratori, un marchio, il cui ritrovamento, costituiva un grave indizio di colpevolezza che giustificava i supplizi inflitti. 
La ricerca del bollo era uno degli accertamenti iniziali del processo: l'imputata, veniva sottoposta a una minuziosa visita, durante la quale veniva trafitta un pò in tutto il corpo, con un apposito spillone. I punti indolore e che non sanguinavano, ma anche voglie, porri; escrescenze cutanee o abrasioni, nei e verruche erano considerati bolli demoniaci, e da quel momento in poi si aveva la certezza che l'imputata fosse colpevole, l'unico scopo dei giudici era ora ottenere una confessione piena, anche con l'ausilio della tortura. 
I comuni legati alla sfera sessuale imputati alle streghe riguardano principalmente rapporti illeciti, adulterini e contro natura, e una diretta minaccia alla virilità e alla potenza generativa dell'uomo. Nel Malleus Maleficarum il rapporto tra le streghe e il sesso femminile viene codificato: <<Anna Giuliani, che confessa che il demonio le era apparso "tutto in fiamma", quando, ammalata era stata iniziata all'arte malefica di sua zia Domenica Tetoldino, afferma, in aperta cotraddizione con quanto già ammesso, che gli organi sessuali dello stesso erano gelidi: "Aveva la natura gelta". In alcuni casi il diavolo usava le maniere forti per costringere le proprie discepole al rapporto carnale: "Mi acchiappò" racconta Lucrezia della Zala "a braz et me butò giò man non è come un huomo, et non me dava tant gust come un homo". Anche Domenica Battilana racconta che il diavolo la picchiava, quando non voleva sottostare alle sue lubriche voglie, Domenica ammette di aver provato piacere durante il coito. E pure la descrizione cha da deglo organi sessuali del demonio diverge, anche se non è l'unica, dalla maggioranza. Dice infatti: <<Era una cosa che al parea un foch>. Alcune imputate ammettono inoltre di avere avuto rapporti anali, come Giacomina de Isep, che dice: <<Ho hauto comertio rapporti n.d.a. la prima volta de dre, et poi dinanzi>>. 
La fantasia degli inquisitori non si occupava di atti sessuali reali. In questo si nota l'estrinsecazione, a livello psicoanalitico, di fantasmagorie sessuali degli inquisitori stessi. Nelle confessioni delle streghe gli inquisitori hanno trovato la giustificazione della loro - presunte - purezza e castità, della loro rinuncia al piacere, quindi la conferma che sono nel giusto, sulla via di una probabile salvazione. Le streghe, portano alla disgregazione dell'ordine sociale e morale, perché minano alla base il concetto, faticosamente teorizzato, rielaborato e perfezionato dalla patristica, che vede nella riproduzione, ovviamente all'interno del sacramento matrimoniale, l'unica finalità del coito. Le streghe sono pericolose perché influiscono sulla volontà umana, disgiungendo con incantesimi le coppie che Dio ha unito, o minando l'uomo nella sue essenza, la virilità, procurando impotenza e sterilità. Esse sono depositarie di un sapere fuorviante e diabolico, a forte componente liberatoria. 
Il corpo è, il vero luogo del sabba e della liberazione, dell'espiazione. Per questo il corpo dev'essere umiliato, aperto, scoperto, indagato, mutilato, torutrato, bruciato, separato dall'anima. 
Le streghe sono solo pedine delle quali il demonio si serve. I diavoli possono influire sulla volontà umana, e ingannare i sensi che, essendo parte della materia, possono da loro essere più direttamente controllati. Possono quindi istigare al peccato, predisponendo il corpo alla concupiscenza. Le streghe possono forzare e indirizzare l'attenzione degli uomini verso oggetti sessuali che li portano a commettere adulterio e a sottrarsi al debitum coniugale. Questi sono gli inncantesimi di amore o di odio, per cui la persona maleficiata si sente irresistibilmente attratta da una donna e prova invece disgusto per la legittima consorte. 
Il diavolo ha il potere di far compiere alle streghe malefici di impedimento della copula e della generazione: può penetrare nel corpo e impedire o provocare il moto locale di alcune membra od organi; quindi può frapporsi fra i coniugi, inibendo l'erezione: <<può impedire l'invio degli spiriti vitali a ogni membro che abbia una capacità motoria, ostruendo i conddotti seminali affinché il seme non scenda nei vasi della generazione, né salga, né trabocchi o venga eiaculato>>. Gli uomini subiscono le stregonerie in modo maggiore rispetto alle donne: l'uomo è la parte attiva, la donna è solo un vaso, il recipiente del seme maschile. E' perciò necessario distinguere, tra frigidità e malia: <<Quando la verga non si muove in nessun modo e non c'è mai stato un rapporto, è segno di frigidità. Quando si muove e va in erezione, ma non può concludere l'atto, è segno di stregoneria>>.
Le streghe possono inoltre compiere operazioni magiche sul membro virile, portandolo via realmente o solo in apparenza, ingannando gli organi di senso. E' possibile se il diavolo frappone <<un corpo piano di aspetto e colore di carne tra gli occhi che vedono e le mani che toccano, fra lo stesso corpo del paziente, cosicché questi ritenga di non poter vedere o sentire nient'altro che questo corpo la cui piattezza non è interrotta da nessun membro>>. 
Sprenger e Institoris, si chiedono: <<Infine, che cosa bisogna pensare di quelle streghe che raccolgono i membri virili, talora anche in numero considerevole, anche venti o trenta, e li mettono nei nidi degli uccelli o in uno scrigno, in cui essi si muovono come membri vivi? Tutto questo è frutto dell'operazione e dell'illusione del diavolo, dato che i sensi dei testimoni vengono ingannati nel modo che si è detto. Un uomo haa riferito infatti che aveva perduto il suo membro e che per recuperare la propria integrità era andato da una strega. Questa ordinò all'infermo di arrampicarsi su un albero e gli consentì di prendere quello che voleva da un nido in cui si trovavano molti membri. 
Un particolare che sembr ainteressare molto è il tipo di coito con gli incubi. Il diavolo, pur possedendo un corpo <<aereo>>, può incarnarsi e prendere sembianze umane, anche a volte conservando elementi demoniaci quali zampe palmate o di capro, corna, coda, artigli. Per fini magici, il diavolo si trasforma in donna, divenendo succubo, ha un rapporto sessuale con un uomo, ne immagazzina lo sperma, che nel frattempo si raffredda, quindi ha un ulteriore rapporto con una strega sotto forma di incubo, e tramite lo sperma rubato, genera un nuovo essere. 
Il diavolo-incubo: esso <<strega per procurarle diletto>>, e questo avviene di preferenza nel periodo delle grandi solennità religiose <<perché così i diavoli hanno maggiori occasioni di indurre a cedere, soprattutto le giovani, che nei giorni di festa si abbandonano più facilmente all'ozio e alle curiosità e quindi si lasciano sedurre più facilmente delle vecchie streghe>>. 
<<Le streghe molto spesso sono state viste giacere supine nei campi e nelle foreste, nude fin sopra l'ombelico. Con le membra e con le gambe disposte per questa sporcizia si agitavano per la cooperazione dei diavoli incubi, invisibili agli astanti, benché talvolta, alla fine dell'atto, un vapore nerissimo della lunghezza di un uomo si levasse nell'aria al di sopra della strega>>. 

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