La Chiesa delle catacombe e la svolta costantiniana
Costantino Imperatore
Durante i primi due secoli di storia del cristianesimo, quando i seguaci di gesù Cristo vivevano ai margini della società civile e durante il III secolo, quando furono perseguitati dagli impeatori romani le divergenze dottrinali si risolvevano con ammonizioni fraterne.
Per i montanisti, un movimento diffuso in Asia minore alla fine del II secolo che attendeva l'avvento immediato del giudizio finale e applicava un conseguente rigorismo morale nonché la rinuncia al matrimonio, e lo stesso avvenne per le prime discussioni trinitarie del III secolo. I cristiani rendevano spesso testimonianza della loro fede con il martirio, e quindi era per loro inconcepibile adottare verso il dissenso interno la violenza che veniva usata contro di loro dai poteri costituiti.
Dopo la vittoria di Costantino al ponte Milvio e la conseguente estenzione del suo potere a tutto l'impero, il nuovo orientamento cristiano della politica religiosa stabilito dall'imperatore nel 313 concesse la libertà alla nouva fede e ne permise lo sviluppo nella società e l'integrazione nella compagine dello Stato. I cristiani si organizzarono nelle prime strutture ecclesiastiche e le divergenze disciplinari e dottrinali più gravi al loro interno vennero decise con l'intervento dell'imperatore romano. Fu il caso dei donatisti, una minoranza scismatica di tendenze rigoriste in Africa, e degli ariani, un movimento che criticava uno dei cardini della nuova religione, sostenendo che il Figlio di dio era creato e subordinato al Padre. Contro i dissenso donatista furono messe in atto deposizioni ed esilii di vescovi e il movimento venne così riassorbito al tempo di Agostino. Gli stessi strumenti della scomunica e dell'espulsione furono usati per gli ariani, dopo che il concilio ecumenico di nicea (325), convocato dallo stesso costantino, aveva definito la piena divinità e umanità di Cristo. La concezione eterodossa tuttavia si estese dopo la morte di Costantino (337), incontrando il favore sell'imperatore Costanzo, tanto che alla morte di questi (361) la maggior parte delle sedi vescovili era governata da ariani.
Un cambiamento di radicale importanza avvenne con l'editto dell'imperatore Teodosio I nel 380: il cristianesimo da religione lecita divenne religione di Stato, secondo il modello tradizionale romano dei rapporti tra autorità statali e religione, modello che integrava i due ambiti. Lo stato divenne cristiano e la erligione cristiana si inserì nella vita dello Stato.
Per i montanisti, un movimento diffuso in Asia minore alla fine del II secolo che attendeva l'avvento immediato del giudizio finale e applicava un conseguente rigorismo morale nonché la rinuncia al matrimonio, e lo stesso avvenne per le prime discussioni trinitarie del III secolo. I cristiani rendevano spesso testimonianza della loro fede con il martirio, e quindi era per loro inconcepibile adottare verso il dissenso interno la violenza che veniva usata contro di loro dai poteri costituiti.
Dopo la vittoria di Costantino al ponte Milvio e la conseguente estenzione del suo potere a tutto l'impero, il nuovo orientamento cristiano della politica religiosa stabilito dall'imperatore nel 313 concesse la libertà alla nouva fede e ne permise lo sviluppo nella società e l'integrazione nella compagine dello Stato. I cristiani si organizzarono nelle prime strutture ecclesiastiche e le divergenze disciplinari e dottrinali più gravi al loro interno vennero decise con l'intervento dell'imperatore romano. Fu il caso dei donatisti, una minoranza scismatica di tendenze rigoriste in Africa, e degli ariani, un movimento che criticava uno dei cardini della nuova religione, sostenendo che il Figlio di dio era creato e subordinato al Padre. Contro i dissenso donatista furono messe in atto deposizioni ed esilii di vescovi e il movimento venne così riassorbito al tempo di Agostino. Gli stessi strumenti della scomunica e dell'espulsione furono usati per gli ariani, dopo che il concilio ecumenico di nicea (325), convocato dallo stesso costantino, aveva definito la piena divinità e umanità di Cristo. La concezione eterodossa tuttavia si estese dopo la morte di Costantino (337), incontrando il favore sell'imperatore Costanzo, tanto che alla morte di questi (361) la maggior parte delle sedi vescovili era governata da ariani.
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