L'INQUISIZIONE IN ITALIA
Le crociate come guerra santa
all'interno e all'esterno dell'Occidente
La cristianità Occidentale non er uuna società chiusa in se stessa, ma conviveva e si scontrava nel bacino mditerraneo, in un rapporto altalenante con l'Islam, l'altra grande religione monoteista diffusa e dominante in Spagna, nell'Africa settentrionale, in Sicilia e nel Medioriente fino all'Afghanistan e all'India, che portò molte conversioni di cristiani al credo maomettano soprattutto nella penisola iberica. L'Occidente subì l'espansione dell'Islam nei secoli VIII - IX, mentre nei primi secoli dopo il Mille, in seguito alla crescita demografica, al miglioramento della vita materiale e a una rinnovata forza militare si ritenne più forte così che accentuò il conflitto con il mondo musulmano. La liceità della guerra a protezione dei fedeli, teorizzata da Agostino, la guerra come mezzo di socializzazione della cavalleria a difesa dei poveri e della Chiesa, le milizie armate per riportare la pace di Dio tra i conendenti delle lotte nobiliari e cittadine, soprattutto in Francia, crearono un ambiente in cui la violenza armata per motivi religiosi ottenne un imperativo morale.
Il commercio marittimo nel Mediterraneo dalle mani dei mercanti islamici ed ebrei alle Repubbliche cristiane di Venezia, Pisa, Genova e ai porti di Marsiglia e Barcellona. La cristiantà occidentale condusse delle guerre sante contro l'Islam sia in Europa sia in Medioriente ed è indispensabile vedere almeno in breve questa storia nel suo complesso poiché le crociate vennero poi usate per la conversione dell'Europa nord-orientale dalla Prussia alla Livonia, e per la repressione dell'eresia in Francia. Dall'altra parte anche l'Islam teorizzava la guerra santa contro gli arabi miscredenti, gli ebrei e i cristiani.
La riconquista dei territori europei sotto il dominio dell'Islam
Dalla mtà del secolo XI alla metà del XIII la Reconquista cristiana dei territori spagnoli sottoposti ai regni arabi ne ottenne la riappropriazione per la maggior parte, lasciando sussistere solo il regno di Granada, e fu ricostruita come una crociata da papa Urbano II (1088-1099), che concesse le stesse indulgenze date a chi partiva per la Terrasanta. Molte moschee furono trasformate in chiese, ma si lasciò ai musulmani una relativa libertà di religione purché fossero politicamente sottomessi. In certe città come Siviglia, presa nel 1248, i musulmani furono spinti ad andarsene, in altri casi furono tollerati, ma emarginati.
Anche la conquista della Sicilia saracena da parte dei normanni nel 1091 fu vista come una guerra Santa della croce contro l'Islam. Qui la forte immigrazione di abitanti dall'Italia continentale favorì il progressivo allontanamento dei musulmani.
Le crociate in Palestina
Ma le crociate in senso stretto più note furono quelle che mirarono alla riconquista dei luoghi sacri in Palestina, in particolare Gerusalemme, dopo l'espansione del grande impero dei Selgiudichi turchi verso occidente e la caduta di Gerusalemme nel 1076 e di Antiochia nel 1085. L'imperatore di Costantinopoli cercò di ottenere l'appoggio dei cavalieri occidentali, ma le ragioni che mossero le crociate, furono soprattutto interne alla cristianità occidentale, militare e alla cosiderazione che la guerra, tra cristiani era contraria alla pacificazione voluta da Dio. L'uso delle armi era invece lecito contro i nemici della fede. Papa Urbano II alla fine del sinodo riformatore di Clermont nel 1095 lanciò un appello per la liberazione del Santo Sepolcro che sollevò una vasta ripresa per motivi spirituali e materiali, collegati questi ultimi alle favoleggiate ricchezze dell'Oriente. Nella primavera del 1096 partì una spedizione raccogliticcia e disorganizzata che, dopo il massacro di ebrei in alcune città tedesche, attraverò il mare e venne ben presto annientata. Nell'estate del 1096 si mise in moto la prima crociata vera e propria. Sotto la guida di un legato papale e di diversi signori feudali, vari eserciti si diressero prima a Costantinopoli e poi in Palestina. La crociata combinava la guerra santa conro gli infedeli e il pellegrinaggionei luoghi sacri, che continuò in vario modo per tutto il medioevo. Dopo alcune vittorie militari, la presa di città importanti e la creazione di piccoli Stati feudali (Edessa, Antiochia), con la nomina di un patriara latino ad Antiochia, il 15 luglio 1099 Gerusalemme fu riconquistata e i crociati la elessero a sede di un regno e di un patriarcato latino. Più tardi fu costituita la contea di Tripoli.
La prima spedizione ufficiale fu l'unica che si concluse con una piena vittoria degli eserciti venuti dall'Europa. Gli stati crociati erano piccole enclaves cristiane in un tterritorio compleatamente musulmano e le necessità militari divennero prioritarie su quelle del pellegrinaggio nei luoghi santi. Furono erette imponenti fortificazioni per resistere agli attacchi e per organizzare l'occupazione e lo sfruttamento delle zone conquistate. Furono inoltre creati gli ordini cavallereschi, che in breve divennero istituzioni ricche e potenti. Le altre sei crociate, fino alla fine del secolo XIII, cercarono in vrio modo di porre riparo alle riconquiste operate dai musulmani, ottenendo però risultati parziali o ripiegando su obiettivi lontani da luoghi sacri. La prima a essere riconquistata dai musulmani fu Edessa (cui seguì la seconda crociata, 1147-1149), poi anche Gerusalemme cadde nelle mani del Saladino, sultano d'Egitto (terza crociata, 1189-1192); la quarta crociata (1202-1204) ripiegò sulla conquista di Zara e di Costantinopoli a favore dei veneziani, con il conseguente indeblimento dell'impero bizantino, che era l'unica forza in grado di contrastare i musulmani. Seguì l'impressionante tragica <<crociata dei fanciulli>> (1212), che non arrivò mai in Medioriente. Solo la quinta crociata (1228-1229) ottenne alla fine, attraverso trattative diplomatiche condotte da Federico II, la restituzione di Gerusalemme, che tuttavia fu ripresa dai musulmani nel 1244. Le ultime due crociate, guidate da Luigi IX di Francia, furono dirette con risultati disastrosi contro l'Egitto (1248-1254) e contro Tunisi (1270). La fase delle guerre per la conquista della Terrasanta si concluse miseramente sul piano militare, ma l'idea di crociata rimase per molto tempo nelle aspirazioni degli alti prelati e dei signori feudali. Nel concilio ecumenico di Lione del 1274 fu nuovaamente deicisa una decima di sei anni per la crociata, ma inutilmente. Nel 1289 cadde Tripoli e nel 1291 Accon, l'ultima roccaforte cristiana in Medioriente. Ancora nel 1313 i re di Francia e Inghilterra presero l'impegno solenne di vestire la croce, ma nessun esercito partì più per liberare il Santo Sepolcro.
Senso religioso e altre funzioni delle crociate
Se è indubbio che gli interessi militari e mercantili dei nobili europei e di alcune Repubbliche marinare furono un potente incentivo per le crociate, nelle quali trovarono sfogo passioni violente e desiderio di avventura e di nuove ricchezze, è anche vero che furono proposte dal papato per motivi di tipo religioso, connessi alla liberazione dei luoghi sacri e alla lotta contro l'Islam. I crociati venivano benedetti, portavano la croce sul mantello, combattevano e uccidevano il nemico per vincere, e contemporaneamente per ottenere indulgenze e remissione delle proprie colpe. I crociati partivano perché <<Deus lo volt>> e per realizzare l'invito di Cristo: <<Chi vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua>>, interpretando questo passo in modo del tutto aberrante rispetto al suo significato originario. La croce, simbolo del martirio di Cristo, divenne il segno protettivo di chi uccideva gli infedeli.
Ci furono ordini religiosi veri e propri che coniugarono gli insegnamenti di Gesù con la milizia armata. Gli ordini cavallereschi principali furono i templari (1119), i giovanniti (verso il 1120, chiamati anche ospedalieri, più tardi cavalieri di Rodi, poi di Malta), i teutonici (1198), oltre a parecchi altri ordini minori. Tra i loro scopi rientravaa l'assistenza ai pellegrini, la cura dei malati, la difesa armata contro i musulmani, ed erano di solito organizzati in cavalieri nobili, cappellani e semplici fratelli.
Le crociate all'interno dell'Europa
Cavalieri teutonici
Templare
Il sistema della crociiata venne usato anche per sottomettere la popolazione pagana dei vendi (o sòrabi, o serbi di Lusazia) sulle rive del mare Baltico (1147-1185), per la guerra santa contro gli eretici albigesi (1208-1229), per costringere i sudditi del vescovo di Brema a pagare le decime (1232-1283), per le campagne militari di vescovi, ordini cavallereschi locali e poi dell'ordine teutonico che cristianizzarono e conquistarono i livoni e gli estoni (1198-1290), poi i prussiani (1230-1283), con grandi difficoltà nei decenni iniziali. Il concilio di Lione decise di indire una crociata contro l'imperatore Federico II, accusato dal papa di perseguitare la Chiesa e di essere amico di principi musulmani.
Lo spirito originario della lotta della Croce contro la Mezzaluna rispondeva all'esigenza di compattare la società civile e religiosa europea erosa da particolarismi e lotte intestine, attraverso l'identificazione di un nemico esterno grande e temibile, l'Islam, mentre nelle altre campagne crociate la forza fu esercitata contro nemici esterni marginali o contro altri cristiani dissidenti. Il cristianesimo occidentale sotto la guida del papato e con il braccio armato di re, feudatari e ordini cavallereschi, divenne ancor più la religione degli eserciti, come aveva comiciato a fare già in età franca, impegando le armi per lottare contro un'altra civiltà, quella musulmana, ma a un certo punto anche per piegare il dissenso interno alla cristianità, o la semplice disobbedienza, e per convertire e assogettare alcun popoli pagani nell'Europa nord-orientale.
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