LE MONARCHIE NAZIONALI
Tra il Basso Medioevo e l'età moderna nell'Europa occidentale si avviò un lento processo di accentramento e di unificazione del potere politico, al quale corrisponde la nascita di Stati più ampi che in passato, arrivando in alcuni casi alla costruzione di solide monarchie nazionali. In Francia, in Spagna e in Inghilterra le monarchie cominciarono a controllare i grandi signori feudali, a limitare i poteri della chiesa e ridurre le autonomie cittadine, sperimentando nuovi organi amministrativi, che formavano le maglie di una rete di comando stesa alle periferie, in grado di far circolare le direttive emanate dal centro e di controllare i rapporti sociali in tutto il territorio. Nel caso della Spagna, furono i contrasti interni al mondo arabo e il temporaneo assopirsi dei conflitti tragli stati cristiani a costruire la svolta che indusse le monarchie di Castiglia e di Aragona a trasformarsi in entità politiche di stampo moderno, in grado di confrontarsi da posizioni di forza con il regno musulmano di Granada.
Sebbene i regni uniti dal matrimonio conservassero un'amministrazione distinta, il potere regio agì per limitare il peso politico delle assemblee rappresentative, le cortes, in cui erano rappresentati i tre ceti (clero, nobiltà, <<Terzo Stato>>, quest'ultimo identificabile con i ceti di governo delle città) che la società del tempo riteneva espressioni eterne di un ordine divino.
In Francia il processo di costruzione di un embrionale apparato statale fu reso più arduo dalla presenza sul suolo francese della corona d'Inghilterra che in seguito a strategie matrimoniali ed acquisizioni ereditarie era pervenuta a controllare una posizione rilevante di territorio.
Ferdinando d'Aragona
Isabella di Castiglia
La guerra dei Cent'anni
La guerra - tradizionalmente indicata come dei <<Cent'anni>> - che contrappose Francia e Inghilterra, durò infatti dal 1337 al 1453. Essa si combattè tra fasi alterne con un sostanziale avanzamento degli Inglesi, che alla fine però soccombettero sotto la spinta delle forze francesi guidate da Giovanna d'Arco.
Giovanna d'Arco
Il mito presto cresciuto intorno all'eroina lascia intravedere il valore fondante dato alla guerra come mezzo di coesione nazionale raggiunta intorno all'istituto monarchico. Parallelamente alla guerra si consumò un conflitto civile tra due potenti famiglie - denominate degli Armagnacchi e dei Borgognoni - scaturito in un periodo di estrema debolezza del potere monarchico e di fragilità dell'organizzazione statale, basata com'era su un modello feudale in cui i principi e vassalli detenevano la medesima autorità del sovrano. I raccordi tra centro e periferie, tra corona e Paese, furono costruiti con un'opera di intervento nei conflitti locali che diede con il tempo risultati favorevoli alla monarchia.
La monarchia <<parlamentare>> inglese
Del tutto differente fu il percorso compiuto dalla monarchia inglese del Basso Medioevo: qui l'autorità del sovrano venne a patti con le prerogative dell'aristocrazia, dei Comuni e della Chiesa, riconosciute ufficialmente già dal 12015, anno in cui il re Giovanni Senza Terra (1199-1216) emanò la Magna Charta libertatum (<<la Grande Carta della libertà>>): che garantiva i privilegi vassallatici in base ai quali i sussidi e le imposte dovevano essere sottoposti al consenso espresso da un'assemblea di baroni e di prelati, considerati portavoce della opinione prevalente tra i sudditi. La convocazione nel 1265 di un parlamento in cui furono rappresentate per la prima volta che le città inaugurava quel modello di parlamento distinto in due camere, quella detta <<dei lord>> e quella detta <<dei comuni>>, che, pur con sostanziali modifiche , si sarebbe mantenuto in vita per i secoli successivi.
Giovanni Senza Terra
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