CRITERI E PROSPETTIVE PER UNA NUOVA STORIA DELL'INQUISIZIONE
Una doppia leggenda, nera e bianca
Le vicende dell'Inquisizione hanno investito la storia europea e poi intercontinentale per un tempo molto lungo. Quelle vicende complesse hanno creato una biforcazione nella stessa tradizione storiografica: nell'età moderna, alla leggenda nera, accusatrice, si contrappose una leggenda bianca, giustificatrice, entrambe basate su fatti e documenti, ma orientate a priori da una scelta di campo. Due libri possono essere presi a simbolo di questa bivalenza: quello di un inquisitore e quello di un teologo protestante.
L'Inquisitore spagnolo Luis de Paramo nel libro "De Origine et progressu officii Sanctiae Inquisitionis" stampato a Madrid, nel 1598, spiego' che l'istituzione era nata con il peccato di Adamo nel paradiso terrestre e che Dio stesso era stato il primo inquisitore nell'interrogatorio di Adamo ed Eva dopo che avevano mangiato il frutto proibito. L'Inquisizione aveva difeso che la vera fede dai suoi nemici terreni, gli ebrei, le streghe, gli eretici e dal vero nemico ultraterreno, il diavolo. La sua espansione fu voluta dalla Provvidenza divina.
Un teologo riformato arminiano, Philip von Limborch, pubblicò ad Amsterdam nel 1692 una Historia Inquisitionis, nella quale mostrava che l'istituzione era recente, anticristiana, crudele e ingiusta. L'Inquisizione era stata creata nel secolo XIII, aveva occupato gran parte del mondo cristiano, rovesciato la logica evangelica del perdono per attuare una logica giudiziaria, estranea al Vangelo, era stato un tribunale sanguinario e crudele, perché dall'esterno aveva imposto un obbligo alle coscienze. Per i sostenitori dell'ufficio inquisitoriale il domenicano fra Pietro da Verona, ucciso in un'imboscata a Seveso nel 1252, divenne San Pietro Martire e così pure fu santificato Pedro de Arbués, inquisitore di Aragona, assassinato nella cattedrale di Saragozza nel 1485.
Nella grande stagione della riscoperta della ragione, l'Inquisizione divenne uno dei bersagli degli illuminati e assurse a simbolo dell'oscurantismo religioso. Voltaire nel suo Trattato sulla Tolleranza (1763), la collocò tra i segni dell'intolleranza e mostrò come fosse in netto contrasto con l'insegnamento di Gesù Cristo, <<Vediamo ora se Gesù Cristo ha stabilito leggi sanguinarie e ha ordinato l'intolleranza, se ha fatto costruire le segrete dell'Inquisizione, se ha istituito i carnefici degli autodafé>>.
I cattolici per molto tempo cercarono di difendere l'operato dell'Inquisizione, tenendo segreti i documenti e arrivando talora a negare i fatti. Alla fine dell'Ottocento un professore francese di filosofia scrisse un libretto per dimostrare che il rogo di Giordano Bruno era una leggenda, uno storico italiano cercò di sostenere che il vescovo Vittore Soranzo, condannato formalmente per eresia dal papa, forse non era stato in effetti eretico.
L'Inquisitore spagnolo Luis de Paramo nel libro "De Origine et progressu officii Sanctiae Inquisitionis" stampato a Madrid, nel 1598, spiego' che l'istituzione era nata con il peccato di Adamo nel paradiso terrestre e che Dio stesso era stato il primo inquisitore nell'interrogatorio di Adamo ed Eva dopo che avevano mangiato il frutto proibito. L'Inquisizione aveva difeso che la vera fede dai suoi nemici terreni, gli ebrei, le streghe, gli eretici e dal vero nemico ultraterreno, il diavolo. La sua espansione fu voluta dalla Provvidenza divina.
Un teologo riformato arminiano, Philip von Limborch, pubblicò ad Amsterdam nel 1692 una Historia Inquisitionis, nella quale mostrava che l'istituzione era recente, anticristiana, crudele e ingiusta. L'Inquisizione era stata creata nel secolo XIII, aveva occupato gran parte del mondo cristiano, rovesciato la logica evangelica del perdono per attuare una logica giudiziaria, estranea al Vangelo, era stato un tribunale sanguinario e crudele, perché dall'esterno aveva imposto un obbligo alle coscienze. Per i sostenitori dell'ufficio inquisitoriale il domenicano fra Pietro da Verona, ucciso in un'imboscata a Seveso nel 1252, divenne San Pietro Martire e così pure fu santificato Pedro de Arbués, inquisitore di Aragona, assassinato nella cattedrale di Saragozza nel 1485.
Nella grande stagione della riscoperta della ragione, l'Inquisizione divenne uno dei bersagli degli illuminati e assurse a simbolo dell'oscurantismo religioso. Voltaire nel suo Trattato sulla Tolleranza (1763), la collocò tra i segni dell'intolleranza e mostrò come fosse in netto contrasto con l'insegnamento di Gesù Cristo, <<Vediamo ora se Gesù Cristo ha stabilito leggi sanguinarie e ha ordinato l'intolleranza, se ha fatto costruire le segrete dell'Inquisizione, se ha istituito i carnefici degli autodafé>>.
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