CRITERI E PROSPETTIVE PER UNA NUOVA STORIA DELL'INQUISIZIONE
Cambiamenti isituzionali e rinnovamento storiografico
Roma, San Pietro e città del Vaticano
Questo atteggiamento apologetico iniziò a declinare in seguito al grande cambiamento epocale che avvenne nella posizione della Chiesa cattolica verso glia tri cristiani e le religioni non cristiane durante il pontificato di Giovanni XXIII e il Concilio Vaticano II. Il 7 dicembre 1965, fu approvata la dichiarazione sulla libertà religiosa e lo stesso giorno Paolo VI con motu proprio modificò nome e scopi della congregazione per la Dottrina della Fede. bisognava promuovere non difendere la fede, correggere gli errori ma trattare con soavità chi errava.
Cominciò una nuova storiografia soprattutto sull'Inquisizione spagnola, propiziata dalla ricorrenza del quinto centenario della fondazione (1478) e dalla fine del regime franchista. Il Sant'Ufficio in Spagna non fu così sanguinario dopo i primi decenni del Seicento fu molto caouto nella persecuzione delle streghe. In Italia gli inquisitori continuarono a restare ignorati dalle ricerche e i loro archivi divennero la fonte di una storia innovativa degli inquisitori e delle culture popolari represse, a opera di Carlo Ginzburg.
Il rinnovamento degli studi negli ultimi decenni si è allargato all'Inquisizione romana e a quella portoghese, delle quali si comincia ad approfondire in modo nuovo la storia istituzionale, si continuano ad indagare i settori tradizionali, come la santità simulata e la storia delle donne. Il modo di considerare queste storie di repressione è stato influenzato dalla crisi dell'idea di progresso e dalla constatazione degli efferati delitti contro l'umanità compiuti dai regimi totalitari. Le nuove questioni storiografiche sono state esposte e discusse in libri, ma anche in convegni internazionali sull'Inquisizione, che hanno avuto inizio negli anni '70 e si sono susseguiti numerosi in Europa e nelle due Americhe.
Cominciò una nuova storiografia soprattutto sull'Inquisizione spagnola, propiziata dalla ricorrenza del quinto centenario della fondazione (1478) e dalla fine del regime franchista. Il Sant'Ufficio in Spagna non fu così sanguinario dopo i primi decenni del Seicento fu molto caouto nella persecuzione delle streghe. In Italia gli inquisitori continuarono a restare ignorati dalle ricerche e i loro archivi divennero la fonte di una storia innovativa degli inquisitori e delle culture popolari represse, a opera di Carlo Ginzburg.
Il rinnovamento degli studi negli ultimi decenni si è allargato all'Inquisizione romana e a quella portoghese, delle quali si comincia ad approfondire in modo nuovo la storia istituzionale, si continuano ad indagare i settori tradizionali, come la santità simulata e la storia delle donne. Il modo di considerare queste storie di repressione è stato influenzato dalla crisi dell'idea di progresso e dalla constatazione degli efferati delitti contro l'umanità compiuti dai regimi totalitari. Le nuove questioni storiografiche sono state esposte e discusse in libri, ma anche in convegni internazionali sull'Inquisizione, che hanno avuto inizio negli anni '70 e si sono susseguiti numerosi in Europa e nelle due Americhe.
Papa Giovanni Paolo II
Le ricerche sulle Inquisizioni iberiche hanno potuto avvalersi dei rispettivi archivi centrali, quelle seull'Inqisizione romana erano gravemente limitate dalla inaccessibilità dei fondi delle Congregazioni del Sant'Ufficio e dell'Indice. L'apertura della Chiesa cattolica agli altri cristiani e al mondo contemporaneo avvenuta con il concilio Vaticano II non si tramutò subito nell'apertura degli archivi inquisitoriali centrali. L'ammissione degli storici avvenne silenziosamente soltanto alla fine degli anni '90 e nel gennaio del 1998 l'apertura fu solennizzata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e dall'Accademia dei Lincei. La consultabilità dell'ultimo archivio tenuto segreto in Vaticano è stata una scelta autonoma dell'allora cardinale Jospeh Ratzinger, prefetto della congregazione pern la Dottrina della Fede, in relazione con le riflessioni pubbliche che negli anni precedenti Giovanni Paolo II aveva proposto sugli errori, sulle manchevolezze e sui condizionamenti della Chiesa nell'ultimo millennio, in vista di una richiesta di perdono durante il Giubileo del 2000.
Papa Joseph Ratzinger
La commissione teologico-storica del Comitato Centrale per il Grande Giubileo organizzò un simposio internazionale sull'Inquisizione, che si tenne in Vaticano dal 29 al 31 ottobre 1998 con la partecipazione di una quarantina di storici di tutto il mondo e di altrettanti professori di teologia delle università ecclesiastiche. Nella solenne cerimonia svoltasi in San Pietro, il 12 marzo 2000, l'Inquisizione venne tacitamente compresa nella seconda richiesta di perdono, recitata dal cardinale Ratzinger. Un altro segno del cambiamento si può notare negli interessanti seminari internazionali realizzati la prima volta dall'Istituto storico dei domenicani, sui rapporti con l'Inquisizione medievale (Roma, 23-25 febbraio 2002), con le inquisizioni iberiche (Siviglia, 3-6 marzo 2004) e con l'Inquisizione romana (Roma 15-18 febbraio 2006).
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