mercoledì 1 novembre 2017

La tortura. La tortura nel mondo antico



LA TORTURA

LA TORTURA NEL MONDO ANTICO

Non si accenna a torture nel Codice di Hammurabi né nelle procedure giuridiche indiane, considerata però una pena e non una tortura. In Palestina lo statuto della tortura è presente in epoca piuttosto tarda: le fonti, in particolare Giuseppe Flavio (Antiquitates Iudaicae 16,10-11) riportano che Erode I il Grande usò la tortura, contrariamente invece agli Egiziani e ai Persiani. In Egitto la tortura è attestata dalle fonti, in particolare Luciano, Ammiano ed Eliano, fin dal XII seccolo a.C. mentre Erodoto sostiene che in Persia era pratica comune. 
Alla base dei processi vie era la testimonianza. Questa veniva convalidata dagli uomini liberi tramite un giuramento, mentre per gli schiavi era prevista la tortura. I padroni potevano concedere i propri schiavi alla tortura o rifiutare, patteggiare le forme di supplizio ed essere risarciti in caso di danni permanenti alla persona dello schiavo. 
La tortura più comune era il flagello, seguito dalla ruota, che serviva a slogare le giunture, e da molte altre, come si può leggere nelle Rane di Aristofane: <<... Appendilo alla scala, / sferzalo a sangue, legalo alla ruota, / dagli la fune, versagli l'aceto, / nelle narici, scorticalo, mettigli / tegoli sulla pancia, fagli tutto!>>. 
Ad Atene abbiamo notizia di applicazione su uomini liberi solamente nel periodo delle tirannie, mentre il governo democratico la vietava. In altre zone della Grecia si era sottoposti a torture per delitti molto gravi, come, ad esempio, l'accusa di lesa maestà. La tortura era invece molto più usata nelle colonie, in particolare quelle della Magna Grecia. 
Per il mondo romano, le torture più comuni usate sugli schiavi erano vari tipi di torsioni dei muscoli, lo slogamento delle giunture e la rottura delle ossa, ottenute in particolare con il cavalletto e le fidiculae. Il cavalletto, chiamato equuleus, consisteva in una macchian di legno simile a un cavallo sulla quale si legava la persona, che veniva sottoposta a stiramento tramite corde e pesi. Le fidiculae erano cordicelle che venivano usate per slogare gli arti. Altri supplizi erano gli unci, uncini con i quali venivano straziate le carni, lastre di bronzo arroventate, e la flagellazione con le plumbatae, staffili formati da numerose cordicelle legate assieme, che alla fine avevano a volte uncini, a volte invece pesi di piombo.

https://www.facebook.com/MadameVrath/
https://allmadamevrath.tumblr.com/
https://twitter.com/MadVrath
https://plus.google.com/u/0/+MadameVrath
https://www.linkedin.com/in/madame-vrath-402a3a3b/

Nessun commento:

Posta un commento