martedì 31 ottobre 2017

La tortura. Introduzione



LA TORTURA

Introduzione

Questo lavoro è stato concepito come una ricerca sulla tortura, intesa come forma della mortificazione della carne, tesa a depurare quest'ultima dalle <<scorie>> del peccato, al fine di permettere la redenzione dell'anima. In questo suo aspetto è assai simile all'automortificazione corporale di alcune mistiche che vissero tra il Cinquecento e il Seicento, le quali trovavano nel dolore la sublimazione delle colpe e una via privilegiata verso la santità. 
La Chiesa considerva il corpo, principale protagonista della tortura. 
Il materiale raccolto cira l'uso della tortura e gli strumenti ideati allo scopo serve a semplificare l'accurata ricerca dell'effetto desiderato e la genialità, per quanto moralmente discutibile, dei professionisti dell'altrui sofferenza, i quali erano al servizio di un'ideologia di repressio della materia, sulla scia di una tradizione di negazione del corporale, in particolare dell'aspetto sessuale dell'individuo. 
Nell'ambito delle vittime di quest'ideologia ho privilegiato la stregoneria, riscontrando una linea di pensiero ginofobica e di negativizzazione del sesso che parte dal mondo greco e semitico per fondersi nel cristianesimo nascente e trovare ampia teorizzazione nei Padri della Chiesa. 
La conseguenza pratica di questo pensiero è la griglia accusatoria che accomuna gli eretici: catari, albigesi, streghe, ebrei, luterani; più oltre turchi e musulmani sono accusati di orge sessuali contro natura, di uccisioni rituali, di omofagia, di rapporti sessuali con demoni. 
La maggior parte delle torture praticate dall'Inquisizione interessa il corpo femminile e la zona genitale-anale, in modo ossessivo e paradossale. E' evidente una correlazione, da un lato, tra il presupposto disordine sessuale che si riscontra - a detta degli accusatori - nel sabba, luogo della liberazione istintuale per eccellenza, e, dall'altro, la concezione negativa e mortificante del corpo da parte della Chiesa, accentuatasai nel periodo tridentino e post-tridentino, e la macerazione, amputazione, lacerazione fisica del corpo, sede del peccato, effettuata nelle camere di tortura presso i tribunali. Mi sembra altresì evidente il tipo di controllo che la Chiesa svolge sulle mistiche e sulle estatiche, che sublimano la libido repressa in visioni dolorose, flagellazioni, purgazioni, discipline. 
E' il corpo il principale bersaglio della macchina repressiva della Chiesam in quanto espressione massima della libertà individuale e luogo privilegiato della lotta tra bene e male, tra santità e perdizione. 

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