LA TORTURA
LA TORTURA NEL MEDIOEVO
La tortura nel Medioevo Germanico
L'ordalia
La prova dell'acqua bollente
E' una variante della prova del fuoco e consiste nel togliere da un calderone nel quale viene fatto bollire olio o acqua un oggetto benedetto che vi è stato gettato dentro, unendo le mani. Abbiamo notizia di questa ordalia nell'Edda, nella quale viene raccontata la vicenda di Gudrume, vedova di Sigurd che si è risposata con il re Atli. La schiava Erkia accusa la regina di infedeltà, e questa richiede di essere sottoposta all'ordalia: fa convicare i suoi fratelli e i suoi parenti, quindi chiede che un sacerdote venga a benedire il vaso dell'acqua bollente. Alla presenza di settecento persone la regina immerge la mano nell'acqua bollente e raccoglie sul fondo del caldaio una pietra. La sua innocenza è provata, ma ella chiede anche alla schiava di compiere lo stesso gesto. Erkia immerge la mano e la ritrae orribilmente ustionata, al che i fratelli della regina, per vendicare l'onore della sorella, la uccidono buttandola nell'acqua bollente.
La prova dell'acqua
Questa ordalia è stata molto usata soprattutto in relazione alle accuse di stregoneria: le indiziate venivano legate mani e piedi e gettate in un corso d'acqua: se affondavano erano innocenti, se galleggiavano erano colpevoli. Quelle che superavano la prova andando a fondo, spesso morivano affogate, ma altre volte erano tratte in salvo con appositi congegni. L'acqua, essendo un elemento puro, respingeva i peccatori, e in particolare coloro che avevano contatti con il diavolo.
Una variante della prova dell'acqua consisteva nel fare immergere una parte del corpo in un recipiente contenente acqua benedetta: se l'arto ne usciva scottato la persona era sicuramente schiava del demonio e andava processata per stregoneria.
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