LA TORTURA
L'Inquisizione come modello di violenza legale
L'Inquisizione e l'uso della tortura da parte di questa sono stati a lungo studiati dal diritto; l'opera di frà Eliseo Masini è stata esaminata e commentata da Italo Mereu, titolare della cattedra di Storia del diritto italiano nella facoltà di giurisprudenza dell'Università di Ferrara.
Storia dell'intolleranza in Europa (Milano, 1990, II edizione) nasce come saggio di storia, dedicato al <<volto demoniaco del potere>>. Studia le forme di violenza che hanno costituito uno dei cordoni dell'ordinamento penale che può essere riassunto nella formula: consenso o repressione.
Due istituzioni fondanti la formula sono il sospetto e l'intolleranza, matrice del sospetto stesso.
Sia il sospetto sia l'intolleranza sono sempre stati due degli aspetti dei quali la ragion di Stato si è servita per ottenere un consenso per eliminare gli oppositori.
Da un punto di vista lessicale il sospetto è stato denominato in diversi modi, e sempre ha designato una presunzione di colpevolezza.
Il Mereu traccia uno schema del sospetto in tutte le sue varianti, pratendo dal concetto che comunque la presunzione di colpevolezza è uno stato d'animo irrazionale, <<motivatodalla prevenzione e finalizzatoa alla punizione. Il che è quanto riconoscere validità giuridica a un distorto atteggiamento intollerante nei confronti di una o più persone, che si dubita possano essere origine, ragione e causa di comportamenti devianti o contrari a un quid (la fede, la proprietà, la rivoluzione, la democrazia eccetera) al quale si dice di credere in maniera assoluta, e che per tanto si pone come valore totalizzante e prioritario, da difendere comunque>>.
Il sospetto si presenta come un dubbio non basato su dati di fatto. Per giungere a dimostrare che il sospetto iintroduce l'arbittrio dell'autorità come instrumentum regni sub specie iuris, il Mereu parte dal concetto di fede come principio catalizzante che porta alla speranza di un domani migliore. La fede è rappresentata storicamente da una istituzione nella quale si condensano le speranze dei singoli e della collettività. La fede è gestita da una classe dominante <<che si proclama rappresentante e custode per mandato ricevuto>> e che è sostituita in un gruppo elitario il quale fissa in dogmi una ortodossia alla quale tutti devono sottostare come dovere personale. La devianza è l'allontanamento dall'ortodossia, è il libero pensiero, Se il deviante persiste nella sua idea allora si giunge all'eresia dichiarata, per la quale sono previste la ritrattazione o l'abiura o la condanna o l'eliminazione fisica.
Esistono, dei gradi intermedi: <<che hanno come fondamento il sospetto dell'autorità>> identificabili in due figure giuridiche: il sospettato e il fiancheggiatore ambedue sono possibili collaborazionisti del deviante. Contro queste persone la società reagisce con l'intolleranza, <<cioè l'esclusione totale dal consorzio civile e dalle leggi comuni>>.
L'istituzionalizazione dell'intolleranza fa di ogni oppositore e di ogni deviante un criminale. Questo modo di agire è racchiuso nel sintagma <<consenso o repressione>>.
Il Mereu ha scelto come campo della sua indagine la reprssione del dissenso religioso da parte della Chiesa cattolica romana dal 1542 al 1642 e la motiva in questo modo: <<La Chiesa cattolica è la prima istituzione europea che ha tradotto in leggi i concetti di fede, ortodossa, scisma, eresia, apostasia. <<Del pari il sospetto, come tutto il sistema processuale penale e gli istituti che a quel concetto si richiamano non sono che un'invenzione della Chiesa, fatta - in un primo tempo - per combattere "l'eretica pravità", ed estesa, al potere laico, che se ne è appropriato, a tutte le forme di "devianza" politica che contrastino con la linea "totalizzante" ortodossa imposta da chi sta a capo delle istituzioni. Ed ecco perché lo chiameremo il modello cattolico>>.
Paolo III indice il Concilio di Trento "la magna carta" dell'integralismo cattolico>>; la Chiesa tridentina esige dai suoi intellettuali un rigoroso conformismo; si assiste alla cenralizzazione del potere della Chiesa con l'istituzione delle congregazioni e il livellamento della religiosità secondo le norme stabilite dall'autorità.
Il Concilio di Trento è, probabilmente il più importante proprio per le definizioni dogmatiche e perché diede l'avvio aa quel processo di riforma cattolica che ebbe così importanza nella formazione intellettuale dele persone di cultura del periodo.
La Chiesa <<rinata>> del tridentino è strutturata giuridicamente e dogmaticamente. Ma altrettanto rigidamente si pone il rifiuto di qualsiasi apertura nei confronti ddel mondo riformato; vi è una demonizzazione della costante cristianità e di ogni forma di eresia compresi culti non cristiani e la stregoneria.
La Controriforma vede l'azione di restaurazione della potenza temporale della Chiesa e l'irrigidimento della sua autorità. Un margine estremamente stretto di autonomia è lasciato al singolo: la coscienza dell'individuo è incanalata, consigliata da struttre devozionali e caritative, confraternite, congregazioni, enti assistenziali. La singoola pietà viene indirizzata verso il prossimo, fino a giungere a una pietà corale, esteriore, edificante, salvifica, barocca. L'interiorità, la perfezione nell'ascesi, la contemplazione, il distacco dal mondo sono ideali caduti in disuso e anche la mistica, come abbiamo potuto appurare in precedenza, ne risente.
Ma è soprattutto la libertà di pensiero la grande vittima del movimento di riforma cattolica, vittime eccellenti, da Giordano Bruno a Galileo, a Giansenio e molti altri pagarono, chi con la vita, chi con la dignità le proprie ideee. Una struttura di potere non può consentire che si levino voci di dissenso troppo acute, ma nel caso della Chiesa cattolica, il condizionamento mentale e la lotta all'eresia fu condotta con metodi discutibili, furono infatti plagiate le coscienze delle classi intellettuali con l'imposizione di una condizione gesuitica e pietista, con una componente di paura del diverso che diventa fobia, e spinge all'intolleranza verso qualsiasi forma di devianza. E' questo il periodo di maggior violenza del fenomeno denominato caccia alle streghe, dello sterminio di una parte di popolazione, portatrice, a mio parere, di una cultura alternativa, non catolica, pagana, insomma, in ultima analisi, deviante.
Le fonti delle quali il Mereu si serve sono:
- Le bolle, le memorie, le relazioni, le sentenze sull'impiego della tortura per la repressione dell'eresia emamante dai papi da Paolo III a Urbano YIII.
- Il pensiero dei pontefici e dei Padri della Chiesa nel IV e V secolo e la contemporanea legislazione sull'eresia.
- La legislazione medievale della Chiesa, in particoalre quella sulla repressionedell'eresia ricavata dalle Decretales Gregorii IX, dal Liber Sextus di Bonifacio VIII (1298), dalle Clementinae di Giovanni XXII (1317) e dalla raccolta nel Directorium dell'Eymerich-Pena, insieme alla Glossa ordinaria e a quella dell'Ostiense e dall'altra Giovanni d'Andrea (per le decretali); alla Glossa Ordinaria e a quella dell'Arciridiacono per il Sesto; e alla sola Glossa per le Clementine, con il commento e le spiegazioni di Eymerich e di Pena.
- I decreti della Congregazione Romana del Sant'Uffizio; i manuali inquisitoriali e i contemporanei scritti di giurusti laici in materia di eresia.
Gli inquisitori sono <<come delegati di una potenza che controlla tutta l'Europa "intellettuale" - i primi a mettere in pratica, in Francia e in Italia, in Spagna e in Germania, le disposizioni "nuove" impartite dai pontefici sulla repressione dell'eretica pravità, sono loro i primi a sperimentare l'efficacia risolutiva del sistema inquisitorio, i primi a valersi del segreto d'ufficio e della delazione come mezzo normale d'inquisizione, i primi a servirsi, per un semplice sospetto, dell'arresto e a praticare l'interrogatorio e la tortura; i primi ad avere usato il carcere come mezzo "preventivo" di coazione fisica e morale; i primi ad avere escogitato tutte quelle cautele legali con le quali è possibile torturare un uomo o tenerlo in prigione ad libitum, i primi ad avere impostato e portato a termine i processo scritto e non orale>>.
Il Sacro Arsenale del Masini, opera giudicata importante <<non solo perché è stata scritta in lingua italiana, ma perché ci dà il "modello" di tutte le pratiche che bisognava compilare quandoo l'Inquisizione procedeva a un qualunque atto giudiziario>>.
Il De haeresis di Prospero Farinacci, un laico, avvocato fiscale, che riassume la maggior parte dei testi precedentemente scritti sull'argomento.
- I documenti sulle sentenze esegute a Roma e il testo della condanna di Galilei.
- Materiale iconografico.
<<In queste opere l'intolleranza è presentata attraverso tre proiezioni ideologiche: 1)La violenza ingiusta. 2) La violenza giusta. 3) La violenza legale.
<<La violenza ingiusta è quella usata dagli eretici contro l'istituzione-madere e i suoi fedeli. La violenza giusta è quella usata dall'istituzione-Chiesa e dai cattolici contro tutti i devianti e gli eretici. La violenza legale è rapprsentata graficamente in alcune delle forme in cui essa è istituzionalizzata>>.
Sospettare e punire è il modus agendi della nuova Inquisizione.
<<Il 21 luglio del 1542, con la bolla Licet ab initio, Paolo III fonda qella che, in seguito, da Sisto V sarà chiamata la Congregazione della Santa Inquisizione dell'eretica pravità. Il 9 gennaio del 1642 muore in Arcetri (Firene) Galileo Galilei che, dieci anni prima perché sospetto eretico, <<spontaneamente>> era stato costretto ad abiurare, ed era stato condannato alla pena del carcere, trasformata poi in "domicilio coatto". Tra i due fatti, quasi a segnare lo zenit di una politica, c'è nel 1600 l'arsione al rogo di Giordano Brunoin Campo dé Fiori a Roma, avvenuta sotto il pontficato di Clemente VIII>>.
La nuova Inquisizione prende dunque il via dalla bolla del Farnese, con un lucido piano politico che culminerà con il Concilio di Trento. Paolo III fonde l'antica Inquisizione medievale con quella moderna spagnola, e l'ibrido che ne nasce ha requisiti comuni in tutte le città non solo italiane, ma anche europee, fondando quella che si può definire una unità d'Italia non politica bensì poliziesca.
Gli strumenti sono: <<Arbitrio assoluto dell'autorità nell'incriminare una persona, persecuzione con gli stessi mezzi usati nel Medioevo contro quanti l'autorità sospetterà in qualche modo di avere una certa autonomia intellettuale, messa in opera di nuovi strumenti repressivi, come la censura preventiva sui libri, le sanzioni finanziarie e penali per i tipografi e i librai; la pubblicazione di un Indice con indicati i librii proibiti; controllo su tutti i diversi valendosi dei mezzi legali più opportuni; uso dell'autortià laica come braccio secolare per mettere in esecuzione i deliberata dell'Inquisizione.
Una volta definiti gli strumenti, Paolo III passa a identificare gli obiettivi.
<<Il 10 gennaio 1542 - quattro mesi prima della convocazione del Cocilio di Trento, Paolo III emana la bolla In apostolici culminis dove si autorizzano gli Inquisitori dell'eretica pravità a procedere contro quanti asseriscono e predicono predisposizioni sospette, scandalose, pericolose, erronee, che sanno d'eresia, discrepanti per qualunque ragione dall'insegnamento della Chiesa, dalla pietà cristiana e non conformi ai buoni costumi. Le disposizioni sono applicabili a tutti, esclusi i vescovi>>.
Paolo III aveva capito che era irrimediabilmente finito il tempo della Res publica Christiana, e che la Chiesa cattolica aveva ormai perduto la sua unicità e il monopolio dell'ortodossia.
Per mantenere almeno la parte che ancora restava cattolica Paolo III iniziò una politica fortemente accentratrice.
<<La Sacra Congregazione della romana e universale Inquisizione ossia santo Uffizio sarà il prototipo di questa nuova struttura>>.
Fare parte del Collegio della Congregazione significa poter decidere della vita, della morte e disporre dei beni di una persona, distruggere carriere e fortune, disfare famiglie, significa ottenere feudi e investiture, significa avere la giurisdizione su tutta la terra e su tutte le persone, anche su potenti laici e religiosi, vescovi e persino cardinali, significa poter nominare i procuratori fiscali, i notai e tutto il personale necessario fra i propri uomini di fiducia. Alla nuova inquisizione <<è affidato il compito di provvedere all'eliminazione del dissenso e dell'eresia. Nessuno le si può opporre e niente può contrastarne l'azione: la Congregazione è al di sopra della mischia>>.
Gli inquisitori <<ad arbitrio potranno condannare chiunque solo che lo vogliano. La loro potestas è basata sulla legge, che consente loro di arrestare, imprigionare, torturare e condannare chiunque, anche basandosi solo sul sospetto. Praticamente il loro potere non ha nesun limite, neppure quello della morte, perché potranno processare anche i defunti e farne bruciare i resti. Il pontefice riserva per sé solo il diritto di grazia>>.
La Chiesa si avvale cioè del braccio secolare per l'esecuzione delle sentenze di eresia. L'eretico è considerato un pericolo per l'ordine sociale, se s'identifica la prosperità della Chiesa con la sicurezza dello Stato.
Il Codice Teodosiano <<Sono chiamati con il nome di eretici e devono sottostare alle sanzioni per queste previste coloro che furono scoperti davanti alla linea della religione cattolica>> quindi si possono considerare eretici tutti i diversi, i maghi, gli indovini, le streghe, gli zingari, i mori, gli ebrei, gli omosessuali. Tra i bersagli dell'Inquisizione vi sono anch coloro che diffondono le idee condannate o contrarie alla morale, cioè gli editori e stampatori, persino i controversisti che riportano le tesi eretiche per contraddirle.
Solo gli inquisitori possono leggere i libri eretici. Nel 1554, con la bolla In multis depravatis Giulio III annette fra i reati perseguibili da parte dell'Inquisizione che la bestemmia, per la quale sono previste la perforazione della lingua, tre anni ai remi, la fustigazione, e nel caso di nobili una multa, la perdita di titoli, benefici e dignità, l'impossibilità di fare o beneficiare di un testamento, il bando da Roma per tre anni
Con Paolo IV balli e feste divengono sospetti, e viene colpito dall'Inquisizione anche il resto di simonia, intendendo il pagamento per l'amministrazione dei sacramenti, l'ordinazione di minorenni, a la vendita di cariche e benefici ecclesiastici.
Con Sisto V l'Inquisizione si istuzionalizza in una congregaione.
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