domenica 30 settembre 2018

L'Inquisizione in Italia. I movimenti catari. Una nuova esperienza cristiana. Un'esperienza dualista in evoluzione

L'INQUISIZIONE IN ITALIA 

I movimenti catari



Una nuova esperienza cristiana

Questi dissidenti si trovavano nelle regioni economicamente, socialmente, culturalmente più vivaci dell'Europa occidentale nel secolo XII: in Linguadoca, Borgogna, Fiandre, Renania, Spagna orientale e Italia centro-settentrionale. Furono detti catari, che siignifica puri, per la loro morale rigida e ascetica: praticavano una severa povertà, evitavano il matrimonio e la procreazionee aborrivano carne, uova e latticini, in quanto cibi derivati da accoppiamento sessuale. Si dedfinivano <<buoni cristiani>>, si ispiravano alla vita di Cristo e degli apostoli e si ritenevano anzi i soli <<veri imitatori della vita apostolica>>, leggevano la Bibbia, predicavano i loro innsegnamenti più o meno apertamente, perché molto presto furono perseguitati e costretti ad affrontare problemi di sopravvivenza all'interno di una cristianità ostile. L'esperienza religiosa dei <<buon cristiani>> avveniva a due livelli: i veri catari erano i perfetti, un nucleo limitato che viveva a fondo gli alti e difficili ideali, mentre i semplici credenti, tra cui molte donne; si limitavano ad aderire ai pochi principi dottrinali che venivano loro comunicati, ricevano esortazioni morali per la loro normale vita sociale e lavorativa, compreso il matrimonio e si impegnavano ad aiutare con denaro, cibo, ospitalità i perfetti. Questa distinzione non era esclusiva del catarismo: ma corrispondeva grosso modo, fatte le dovute differenze, a quella tra i monaci e la grande maggioranza dei semplici fedeli. 

Un'esperienza dualista in evoluzione

L'esperienza catara tuttavia, ebbe una caratterizzazione dottrinale di tipo dualista, dovuta alla particolare concezione dell'orgine e del senso del male e a probabili influssi dele comunità orientali boogomile presenti nella Macedonia bulgara. Non si trattava tanto di una vera e propria visione metafisica e cosmologica, di una riflessione astratta sui problemi riguardanti l'Assoluto e l'origine dell'universo e della materia, quanto piuttosto di una concezione della realtà stessa a risolvere il problema della salvezza. Secondo questo dualismo degli inizi che gli storici definiscono moderato, Lucifero, che si era ribellato a Dio ed era stato precipitato in quanto Satana nel mondo materiale con gli angeli ribelli, riordinò la materia già creata da Dio, ma fece l'uomoricavando dal fango una figura inerte e ottenendo da Dio  di animarla immettendovi a forza un angelo decaduto. Il diavolo voleva tenere imprigionato nell'uomo l'angelo della luce, ma Dio decise di inviare un suo angelo, Cristo, per liberare lo spirito dalla materia. Gesù Criisto non ebbe corpo umano e non compì vermanete nessuna azione umana, materiale, se non in apparenza, non salvò gli uomini con i meriti infiniti della sua morte, ma mostrò semplicemente come poter uscire dai legami della materia con una vita di rigorosa penitenza e di completo distacco dal mondo terreno.
Gli storici ritengono plausibile l'ipotesi che i contatti con la penisola balcanica siano avvenuti nella prima metà del secolo XII sia in seguito alle crociate sia ache attraverso l'arriivo in Occidente di alcuni predicatori bogomili cacciati nel 1143 dall'imperatore di Bisanzio. I primi contatti rislgono alla metà degli anni '60, quando il vescovo di una comunità dualista radicale dei Balcani o di Bisanzio, di nome Nicheta, o Niquita passò per la pianura lombarda, convertendo alle proprie concezioni i catari che prima aderivano a un dualismo moderato e partecipò al "concilio" che si tenne a Saint-Félix-Lauragais (Saint-Félix-de-Carman) nei pressi di Tolosa. 
Il dualismo radicale si diffuse comunque in tutte le comunità-catare della Francia meridionale e fu accettato in modo vario soltanto da una minima parte di quelle italiane: nella chiesa di Desenzano con un'adesione completa, in quella di Bagnolo-Mantova con una coesistenza con le precedenti concezioni. I catari non furono mai un movimento unitario, con sistemazioni dottrinali compiute e organiche, universalmente riconosciute, ma presentarono una pluralità di interpretazioni e articolazioni distinte in due rami principali, moderato e radicale. I catarismi non solo rispondevano alla ricerca, alla creatività e al gusto vario dei <<buoni cristiani>> diseprsi in aree diverse e con tante particolarità sociali e politiche, ma non ebbero modo di approfondire una speculazione teologica e di compiere una evoluzione e omologazione dottrinale poiché ben presto iniziò la clandestinità causata dalla persecuzione e dai tentativi di conversione.

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