Eliminando il capro espiatorio, la crisi della società dovrebbe risolversi. Nel periodo preso a esame assistiamo all'uccisione di un intero <<gregge>> di capri espiatori, essendo state giustiziate come sreghe un numero che non potremo mai definire di persone, ma con stragrande abbondanza di donne, senza nessun notevole giovamento della situazione politica, economica, religiosa, sociale.
Non è detto che il capro espiatorio debba venire necessariamente ucciso: nel caso particolare della berlina o della gogna come forme di tortura assistiamo al ruolo del capro espiatorio come bersaglio delle pubbliche ansie, il malcapitato viene aggredito, malmenato, ma raramente soppresso fisicamente. Questo secondo tipo è considerato, una valvola di sfogo temporanea, un beraglio di microtensioni, riutilizzabile ogni volta che sia necessario.
L'abilità delle istituzioni di parte sta nel trasformare l'aggressività individuale in aggressività collettiva, nel canalizzare cioè questa aggressività in una forma che non sia deprecabile gl occhi altrui, che sia contemporaneamente utile per la società e per l'individuo, al quale evita il peso morale della violenza.
La tortura. Laura Rangoni
E' molto triste constatare che regna ancora un clima di paura tra le persone, l'evoluzione è sempre limitata dalla paura, la paura di mettersi dalla parte del capro espiatorio. Non dovrebbe essere isolato il capro espiatorio, ma dovrebbero essere isolate le persone che fanno del capro espiatorio quello che è.
Madame Vrath
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