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mercoledì 3 ottobre 2018

L'Inquisizione in Italia. Rinnovamento della cristianità, dissenso e lotta contro l'Islam. Il movimento degli umiliati e altri piccoli gruppi dissidenti. Gli umiliati. Ugo Speroni e gli speronisti. Gli amalriciani

L'INQUISIZIONE IN ITALIA 

Rinnovamento della cristianità, dissenso e lotta contro l'Islam



Il movimento degli umiliati e altri piccoli gruppi dissidenti

Le sperimentazioni religiose dei laici, con la partecipazione delle donne, nelle nuove realtà urbane in espansione e trasfromazione ebbero luogo soprattutto nelle due zone molto evolute della Francia meridionale e dell'Italia centro-settentrionale, ma anche in altre regioni. Ci furono altri movimenti che partivano da un'analoga esperienza di povertà e di predicazione evangelica, quello degli umiliati, e alcuni gruppi dissidenti simili. 

Gli umiliati

Nello stesso periodo in cui iniziò la testimonianza religiosa di Valdesio a Lione, un'altra esperienza di ritorno al Vangelo, di povertà e di predicazione appassionata maturò in Lombardia tra alcuni laici, gli umiliati. Nel 1184 furono inseriti come i Poveri di Lione tra gli eretici elencati nella decretale Ad abolendam, ma non per questo cessò il loro proselitismo. Erano attivi a Milano, Como, Pavia, Brescia, Bergamo, Piacenza, Lodi e anche in Piemonte e nel Veneto ed erano presenti in vari strati sociali, anche in quelli più bassi. In qualche caso estremo convissero con valdesi e catari, come in una casa del contado veronese verso il 1203. Innocenzo III alla fine, con grande ablità, comprese che la loro esperienza era autenticamente cristiana e li reintegrò con una serie di bolle a partire dal 1201, trasformandoli però in ordine religioso. L'ordine era articoolato in chierici, laici non sposati viventi in comunità e laici sposati dimoranti nella propria casa. Nel milanese si opposero  validamente ai catari, ma la loro forma di eretici nn decadde facilmente. Infatti il nome di umiliati non venne utilizzato nei documenti papali fino al 1211 e anche in seguito in alcuni casi furono ritenuti patarini, cioè eretici. 

Ugo Speroni e gli speronisti

Gli speroisti, di cui si a ugualmente poco, sulla base di due manoscritti antiereticali. L'iniziatore in questo caso è noto e fu un giudice piacentino, Ugo Speroni, apparrtenente all'aristocrazia cittadina. Le sue idee furono di breve durata ed esercitarono un influsso molto circoscritto nell'ultima parte del secolo XI. Le scelte degli aderenti non erano legate  alla povertà, ma dipendevano da una lettura razionale e spregiudicata della Bibbia, in particolare dei testi di san Paolo, proponendo una religiosità tutta interiore, senza bisogno dell'ausilio di pratiche ascetiche o della mediazione della gerarchia ecclesiastica. 

Gli amalriciani

I seguaci di Amalrico di Bène, teologo e filosofo dell'università di Parigi, si collocano invece leggermente più tardi, nel primo decennio del XII secolo. Essi ritenevano di essere all'inizio di una nuova era, quela dello Spirito Santo, che comportava il superamento delle forme sacramentali della Chiesa e una vera conoscenza data dallo Spirito che si impadroniva di loro. Le loro concezioni spiritualistiche ed escatologiche furono diffuse da parecchi aderenti, presti sparsi in cura d'anime nelle diocesi di Parigi, Sens, Troyes. Nel 1210 alcuni chierici furono processati canonicamente, le ossa del maestro riesumate e poste in luogo non consacrato, nove amalriciani furono messi al rogo, tre in prigione perpetua, solo uno abiurò.

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